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Conversione Radiocomandi Vintage con FrSky

By Tittopower

Ritornando al modellismo dinamico dopo diversi anni ho constatato che per quanto riguarda i sistemi di trasmissione-ricezione sono stati fatti notevoli passi avanti per quanto riguarda la tecnologia dei telecomandi e le dimensioni delle riceventi e la immunità da interferenze da altri sistemi radio. In primo luogo sono cambiate le frequenze operative passando dai tradizionali 27-35-40-41-75 Mhz modulati in Am/Fm/Pcm alle più elevate frequenze di trasmissione di 2,4 Ghz. Questo salto o cambio di tecnologia attualmente porta a notevoli benefici in fatto di praticità per il modellista che non deve più dotarsi di varie coppie di quarzi da portarsi sempre dietro per cambiare frequenza nel caso si incontri altro pilota con medesima frequenza, cosa che succedeva molto spesso ai miei tempi. Altra cosa che poteva succedere facilmente con i sistemi a bassa frequenza erano interferenze fra canali vicini oppure probabili perdite di controllo dei modelli a causa di rottura dei quarzi, elementi elettronici sempre piuttosto delicati.
Ora tutti arrivano in pista ed accendono tranquillamente il radiocomando senza praticamente pensieri, l'elettronica capisce da sola quale canale libero occupare e si autoregola di conseguenza. Tutto bellissimo ? A prima vista sembrerebbe di si, ma poi se ci si addentra nelle cose non è tutto oro quello che luccica.
Sono nati infatti direi troppi sistemi di trasmissione, spesso chiusi e riservati che obbligano all'acquisto di un solo modello di ricevitore pena la non compatibilità del sistema radio. La cosa diventa ancora più difficile per quelli come me che utilizzano radiocomandi a stick, in quanto per uso automodelli la scelta possibile di acquisto di radiocomandi è diventata molto molto ristretta, in pratica esistono pochissimi modelli di radiocomando e spesso molto costosi.
Dopo aver provato per qualche test una radio a volantino con cui non mi sono trovato per nulla bene, le strade da percorrere erano 2: continuare ad utilizzare i radiocomandi di 10-15 anni fa con le frequenze di 40 Mhz (il che a dire il vero non comporta problemi rilevanti in quanto non sono più utilizzate da nessuno in pista quindi le frequenze sono libere), oppure dotarsi di un costoso modello attuale a stick. Facendo un po di ricerche in rete invece ho per fortuna piacevolmente scoperto la presenza sul mercato di moduli fai da te a frequenza 2,4 Ghz che si possono utilizzare per la conversione di vecchie radio che dispongono di modulazione PPM ed ho subito provato ad acquistarne qualcuno per convertire le mie vecchie radio Fm ancora in perfette condizioni. Vista la spesa contenuta dei moduli e delle riceventi conveniva fare una prova....
Al momento ho realizzato con successo e buon funzionamento la conversione di 4 radiocomandi, Ko, Futaba, Sanwa e Jr-Apex, di quest'ultima viene qui descritta la realizzazione.

I vecchi modellisti avranno riconosciuto questa Apex-Net-N123 della JR che a suo tempo (circa 20 anni fa) era considerata uno dei migliori radiocomandi sul mercato. E' sicuramente un trasmettitore molto studiato sia come meccanica che come elettronica, con mille viti e complessi asseblaggi fra le plastiche e il metallo del corpo, con componentistica eccellente e addirittura boccole in bronzo su cui scorrono i comandi a stick.... Nella foto si vede il radiocomando già in parte disassemblato, a destra il modulo di trasmissione estraibile, il supporto antenna orientabile, a sinistra il coperchio posteriore e i piccoli coperchi superiori.

La prima cosa da fare è quella di individuare le varie connessioni dei pin che vanno al modulo Fm originale, in questo caso la cosa risulta molto semplice anche solo osservando il circuito del modulo.

In questa foto vediamo il sistema di supporto antenna originale, un sistema veramente ben fatto e molto robusto che permetteva di orientare l'antenna corta caricata con buon margine di regolazione. Una volta rimosse le varie parti non necessarie cerchiamo una soluzione per fissare l'antenna 2.4Ghz.

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La soluzione più semplice si è dimostrata la costruzione di un supporto flangiato in plastica nera che si adattasse ai fori già presenti e si inserisse a filo sulla bocca di uscita.

Il meter in origine in questo radiocomando è impiegato come indicatore di RF in uscita, ora con la trasformazione ciò non sarà più possibile e quindi ho deciso di modificarlo come indicatore di voltaggio di carica. Per fare questo occorre scollegare il filo di sinistra dello strumento e lasciarlo isolato, il filo saldato a destra va spostato sul terminale a sinistra del meter (dove era collegato il filo rosso). Un piccolo circuito con zener e limitazione a trimmer ci permetterà di regolare con precisione la lettura dello strumento in base alla carica delle batterie.

Ora prepariamo le connessioni per alimentare il modulo frsky. Per lasciare il più possibile il radiocomando come in origine i collegamenti necessari sono stati fatti con dei fili saldati dietro alla piccola scheda del connettore.

Il modulo frsky trova spazio comodamente nell'alloggiamento del modulo originale, inoltre i vari fori presenti nello scatolato in alluminio consentono facilmente il passaggio dei cavi aggiuntivi. Non ci rimane che collegare i 3 fili (+, - , PPM) ed il modulo è a posto come alimentazione e ingresso segnale. Ora ci occupiamo della piccola scheda con il pulsante di bind ed il led segnalatore di condizione.

La piccola scheda di circa 26 x 16 mm trova comodamente posto in uno dei 2 tappi laterali della radio. Il sotto di questi tappi non è piano ma presenta 3-4 fori a seconda delle versioni, quindi è stato necessario prima fresare piatto il fondo e poi disporre la schedina. Senza asportare la plastica il pulsante e il led non arriverebbero a filo della superficie in alluminio. Dalla scheda parte anche un interuttore che permette con le sue 3 posizioni di selezionare il funzionamento del modulo in modalità unidirezionale o bidirezionale o aggiornamento firmware. Nel nostro caso siccome si utilizzerà la trasmissione in sola modalità unidirezionale e relativa ricevente (V8R4-II) ne è stato omesso il montaggio. Sulla schedina è stato fatto un ponticello in modo da bloccare il funzionamento in modalità 1 via.

Il montaggio del modulo è comleto e le relative connessioni sono fatte, ora troviamo un modo per chiudere il posteriore e fissare il modulo frsky dagli sballottamenti.

La plastica posteriore presenta un incavo interno provvidenziale, viene applicato quindi un ritaglio di lexan e in seguito uno strato di spugna di adeguato spessore per bloccare il tutto.

Completata la semplicissima procedura di Binding (accoppiamento) il tutto è pronto all'uso. La prova a bassa potenza ha dato un campo di azione di 40 mt per cui tutto nella norma ed il radiocomando è pronto a rivivere nella era attuale.

Aprile 2014, Tittopower

Le operazioni svolte nell'articolo possono provocare danni notevoli agli apparecchi e alla persona qualora chi le esegue non abbia una certa familiarità con l'elettricità, la meccanica, l'elettronica ecc.. ci si astenga quindi eventualmente dal metterle in pratica qualora non si abbia affinità con le materie predette. In ogni caso lo scrivente non si ritiene responsabile di eventuali danni provocati dai progetti e dal loro utilizzo a cose e/o persone.

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