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Autocostruirsi un bromografo

Non ho mai avuto un bromografo fino ad ora. Per la realizzazione dei miei circuiti ho usato nel tempo vari metodi, fra cui il pennarello indelebile, il pennarello specifico, i trasferibili, le striscie adesive, la combinazione fra trasferibili e pennarello. Con questi metodi non è che si potevano ottenere circuiti stampati di notevole precisione e con piste sottili, ma agli albori di questo mio hobby del resto non esistevano nemmeno i PC. Con l'avvento del PC le cose sono diventate molto più semplici per gli hobbisti, disegnare con calma e precisione un circuito al pc non solo facilita la disposizione dei componenti avendo modo di modificare piste e posizione dei componenti con facilità, ma permette poi di trasferire questo paziente lavoro direttamente sulla basetta da utilizzare per la realizzazione del circuito. Basta infatti stampare su foglio trasparente il circuito e poi passarlo tramite fotoincisione su una lastra presensibilizzata per ottenere risultati finali ottimi. Personalmente non realizzo moltissimi circuiti, e allo scopo ho sempre utilizzato finora per la foto incisione una semplice lampadina, con l'incognita però del risultato finale. Con una lampadina da 100w a pochi cm dal circuito i tempi di esposizione sono molto lunghi, con tempi che possono andare dai 25 ai 45 minuti e con una qualità della fotoincisione a volte imprevedibile.
La scintilla che ha fatto iniziare questa realizzazione è dovuta principalmennte alla morte di un vecchio scanner, uno umax con una gran carcassa e che nel tempo ha fatto sempre molto tribolare...sia per la qualità di scansione che per il funzionamento vero e proprio, nessun rimpianto quindi per la sua rottura e meno male che ora invece funge molto bene come scatola. Avendo un po di tempo libero a disposizione ho ricercato notizie in rete sulla costruzione di questi apparecchi trovando parecchie notizie e molti esempi di autocostruzione. Preso nota del necessario mi sono precipitato presso i rivenditori di appositi materiali, ma con somma delusione ho fatto solo dei gran giri a vuoto. Così con una ricerca tramite e-bay ho conosciuto dreffeito, un utente e-bay che offre kit per l'autocostruzione a prezzi molto convenienti, tra l'altro molto disponibile e rapido in tutte le occasioni di cui ho avuto modo di contattare, sia prima che dopo l'acquisto. Mi permetto di consigliarvi di rivolgervi con fiducia quindi a questa persona in caso anche voi vogliate realizzare un qualcosa di simile.

Il bromografo è un apparecchio che serve ad emettere raggi UVA ad una particolare lunghezza d'onda, in modo che, in maniera rapida e precisa, una lastra di vetronite presensibilizzata possa essere impressa con il disegno del nostro futuro circuito, pronta per lo sviluppo in soda e in seguito al bagno nel percloruro ferrico (o altro metodo di incisione). Una volta trovate quindi le lampade adatte, in particolare i neon philips TLW8, l'unica cosa che ci rimane da fare è assemblarle i vari componenti in una comoda scatola adatta allo scopo. Le scatole degli scanner sono molto adatte a questo scopo per le dimensioni ideali similari a quelle delle lampade neon e per il fatto di avere un piano trasparente adatto ad appoggiare il nostro circuito.

Ho iniziato la costruzione utilizzando un piano di legno truciolare da 10mm rivestito di formica bianca, allo scopo di avere un supporto su cui montare i vari componenti necessari allo scopo. I vari componenti vengono piazzati sul pannello e vengono segnati i punti di foratura per le viti di fissaggio dei portaneon. I neon necessitano per la loro accensione di un reattore + uno starter, in questo progetto un reattore della potenza adeguata pilota 2 neon con 2 starter, qui sotto si può vedere lo schema elettrico da seguire durante il montaggio. Il Kit fornito da Dreffeito contiene tutto il necessario alla realizzazione, ovvero neon, portaneon, starter e portastarter, reattore, filo per cablaggio, interuttore per l'accensione e anche una basetta in rame per la prima prova, senza dimenticare poi l'estrema cura con cui tutto è impachettato per la spedizione.

Come potete vedere il collegamento elettrico dei vari componenti è molto semplice, inoltre considerando che sia i neon, gli starter e il reattore non hanno polarità da rispettare possiamo dire che è pressochè impossibile sbagliare il montaggio.

In questa immagine possiamo vedere il reattore, un elemento da 18W piu che sufficiente a pilotare 2 lampade da 8W come nel nostro caso.

Una volta eseguiti tutti i fori di fissaggio per i portaneon, i portastarter ed il reattore ho provveduto a ricoprire la lastra di legno con un foglio di kuky alluminio, quello comunemente utilizzato in cucina, questo allo scopo di aumentare la diffusione della luce emessa verso il basso.

Ecco come si presenta l'interno della scatola dell'ex-scanner dopo l'introduzione del pannello con i componenti del bromografo. L'assemblaggio elettrico dello scanner richiede un po di attenzione solo per quanto riguarda i portaneon. Il cavo elettrico sui portaneon va infatti effettuato prima del loro fissaggio sul pannello, mentre per gli altri componenti è possibile fare le connessioni anche dopo montati. Gli unici attrezzi che servono per il cablaggio sono un paio di forbici (taglio e spelatura del filo) ed un piccolo cacciavite a taglio (fissaggio del filo sui portastarter. Una volta connesso il tutto elettricamente possiamo introdurre il pannello entro la carcassa dello scanner.

Finalmente inseriamo la spina e in un attimo ecco che i nostri neon si accendono emettendo quella luce particolare di cui abbiamo bisogno per la fotoincisione. Anche il fondo alluminio aiuta ad avere più luminosità e migliore diffusione della luce. Questo bromografo è stato appositamente costruito con 2 soli neon poichè a me non servono grandi circuiti stampati, ma come potete vedere lo scanner accoglierebbe comodamente anche 4 lampade e la relativa componentistica.

Procediamo quindi con la prima prova di fotoincisione. Dopo avere preparato e stampato su foglio lucido un circuito di prova mi sono trovato un attimo in crisi in quanto utilizzando il bromografo il disegno va piazzato sul vetro così come esce dalla stampante, mentre io ero mentalmente abituato a rovesciarlo in quanto con lo sviluppo a lampadina la basetta viene piazzata con il rame verso l'alto con sopra la fonte di luce.

Non avevo idea del tempo di fotoesposizione necessario, così ho letto un po in rete trovando tempistiche di esposizione estremamente varie. Come si dice in questi casi sono andato a fortuna....due minuti esatti di esposizione...e mi è andata abbastanza bene...dopo lo sviluppo in soluzione di soda ecco il disegno impresso sul rame.

Non ho ancora soluzioni rapide (e forse un sale un po vecchio) per l'incisione e quindi ho aspettato quasi un ora per vedere sciogliersi il rame non necessario, ed ecco il risultato finale. I più accorti avranno notato dalla foto qui sopra, che nel disegno finale manca un cerchietto rispetto a quanto stampato sul foglio lucido.

Come consigliatomi da dreffeito ho quindi eseguito una prova di esposizione utilizzando un file trovato in rete che riproduce delle linee di diverso spessore a distanze diverse fra le stesse ed una scala di tempi di esposizione, ottimo metodo per trovare il giusto tempo di esposizione. Come potete vedere nell'immagine la corretta esposizione con quella basetta è avvenuta con un tempo di 4 minuti. Si trattava in questo caso di una basetta acquistata da distrelect, che mi è sembrata di ottima qualità.

Un ingrandimento della precedente dove si nota ancor meglio il buon risultato ottenuto sui 4 minuti.

La tecnica che ho utilizzato per fare un circuito a doppia faccia, fissando i negativi su un ritaglio di bachelite tagliata a squadro in modo da fare da battuta alla scheda da fotoincidere. La scheda da fotoincidere viene inserita alla fine dopo avere controllato l'allineamento. Difficile sbagliare un circuito per quanto riguarda l'allineamento dei fori con questo modo di operare.

Ecco uno dei primi circuiti doppia faccia realizzati.

Riepilogo materiali utilizzati:
_ kit bromografo a 2 neon UVA Philips TL8W by dreffeito
_ Stampa su foglio lucido con stampante Canon Pixma 4200 con impostazione bianco/nero, alta risoluzione e massima copertura nero, si ottiene un ottimo negativo a copertura totale
_ Piastre sensibilizzate distrelect
_ Sviluppo in soluzione di soda (acquistabile in barattolo da 1kg in ferramenta), un cucchiaino in un litro di acqua, sviluppo un minuto circa.
_ Incisione con percloruro ferrico (oltre 30 minuti)

By tittopower lug - 2007

Update - 2013

A distanza di quasi 6 anni di onorato servizio ho deciso di migliorare il bromografo ampliandolo a 4 lampade per riuscire a esporre meglio anche i circuiti più grandi. Anche con la versione a 2 lampade comunque sono sempre riuscito a realizzare circuiti più grandi dell'area lampade, anche se naturalmente poi ai lati estremi le proporzioni della fotoincisione era leggermente meno precisa e dimensionalmente meno corretta, ma nulla che mi abbia impedito comunque di realizzare lo stesso tutti i pcb che mi è capitato. In questi 6 anni non ho notato differenze di rendimento delle lampade ne un loro decadimento, per cui posso dire che quelli utilizzati sono stati ottimi materiali.
Alla luce di questo non ho esitato a contattare di nuovo l'affidabile e preciso ebayer dreffeito, da cui ho acquistato un nuovo kit a 4 lampade,

Il kit fornito attualmente da dreffeito consiste di quanto visibile in foto, ovvero 4 ottime lampade philips TLW8, 8 zoccoli portaneon, 2 reattori elettronici bilampada a accensione rapida, 1 interuttore di accensione, filo di collegamento rigido, mammuth, termoretraibile ed una basetta fotosensibile di buona qualità, oltre che un preciso manuale di utilizzo dei componenti.

Si passa quindi a segnare su una tavola di compensato da 4-5mm i punti in cui fissare i portaneon e di reattori. Per il fissaggio dei reattori ho individuato prima il posto più comodo e vicino per i collegamenti e poi ho fatto un piccolo foro da 2,5mm in una zona libera da piste del circuito in modo da fissarli con una sola vite al legno, il filo rigido saldato poi ai connettori farà da ulteriore sostegno ai circuiti stessi.

Una volta fatti i fori si procede ricoprendo la tavola in legno con del cuky alluminio utilizzando la parte più riflettente, il foglio di cuky è fissato con un leggero filo di vinavil e ripiegato sul posteriore. Una volta messo l'alluminio è molto facile ritrovare i fori in quanto basta passare un dito su di esso per rivelare il foro e inserire la vite da 3MA per fissare i portaneon.
Poco prima di fissare i portaneon si fa il cablaggio elettrico con il filo rigido del kit, ogni reattore elettronico può pilotare 2 lampade in maniera diretta ed in serie per cui i collegamenti elettrici sono più semplici della versione con reattore+starter.

Prima di chiudere il tutto si prova il funzionamento. Come si può notare nella zona di destra dei reattori ho provveduto a dotare il bromografo di 2 interuttori, in questo modo si possono accendere solo 2 lampade alla volta quando ci si trova a sviluppare circuiti di piccole dimensioni ed è inutile tenere accese tutte le lampade.

Il nuovo bromografo è finito e funziona perfettamente, pronto per ancora molti anni di servizio...i componenti della versione a 2 lampade sto pensando di utilizzarli per creare la parte superiore dello scanner in modo da potere esporre in una sola volta i circuiti a doppia faccia...

NOTA: Raccomando di non usare plexiglass o vetri che non permettono il passaggio di raggi UVA per la costruzione dei bromografi in quanto questo allunga di molto i tempi di esposizione.

By tittopower giu - 2013

Le modifiche trattate negli articoli possono provocare danni notevoli all'hardware e alla persona qualora chi le esegue non abbia una certa familiarità con l'elettricità, la meccanica, l'elettronica ecc.. ci si astenga quindi eventualmente dal metterle in pratica qualora non si abbia affinità con le materie predette. In ogni caso lo scrivente non si ritiene responsabile di eventuali danni provocati dai progetti e dal loro utilizzo a cose e/o persone.

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